Operazioni fraudolente attraverso Google Pay: l'ABF condanna la banca

Nuova decisione del Collegio di Milano dell’Arbitro Bancario Finanziario (ABF), per operazioni fraudolente su carte di credito tramite il servizio di Google Pay.

L’Arbitro ha infatti accolto il ricorso, presentato da un assistito di Adiconsum con il sostegno della propria consulente, Avv. Silvia Caucchioli, e ha condannato la banca alla restituzione della somma al cliente, oltre alla rifusione delle spese della procedura e presentazione dello stesso.

Nella fattispecie, al centro della vertenza vi erano 52 operazioni eseguite fraudolentemente con due carte di credito attraverso il sistema Google Pay, per un importo complessivo di 14.944 euro.

Perché la banca ha perso?

La banca non ha dimostrato di aver utilizzato un sistema di sicurezza sufficientemente forte per proteggere il cliente dalle frodi.

In particolare, la banca non ha utilizzato un sistema di autenticazione a due fattori (2FA), che richiede due prove di identità per effettuare un acquisto. L'Autorità Bancaria Europea (EBA) ha chiarito che i sistemi di pagamento come Google Pay devono utilizzare 2FA per tutte le transazioni.

Cosa fare se si è vittime di una frode su Google Pay?

  • Contattare immediatamente la propria banca o il proprio servizio di pagamento per bloccare la carta di credito.
  • Presentare un reclamo per chiedere il rimborso del denaro sottratto.

Se la banca non rimborsa il denaro, è possibile rivolgersi all'ABF.

A fronte dell’escalation delle truffe tramite Google Pay per effettuare acquisti online e presso esercizi commerciali, vi ricordiamo di contattare immediatamente la vostra banca. E’ necessario bloccare la carta di credito e presentare un reclamo, rivolgendovi ai nostri sportelli qualora non siate in grado di ottenere la restituzione di quanto sottratto.