Il Decreto carburanti arriva in Gazzetta Ufficiale

Il Decreto sulla trasparenza del prezzo del carburante è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 14 gennaio. Oltre al bonus benzina, ricompare il bonus trasporti.

La Legge di Bilancio 2023 (vedila qui) non ha confermato il taglio delle accise sulla benzina, scatenando un rialzo dei prezzi nei primi giorni dell’anno con un generale allarme per i possibili riflessi sul tasso di inflazione e in ultima analisi sui bilanci delle famiglie, già in difficoltà.

Il Consiglio dei Ministri, nella riunione di martedì 10 gennaio, ha quindi deciso di intervenire sulla materia con un decreto legge che due giorni dopo è stato modificato introducendo la possibilità di ridurre le accise se aumenta il prezzo del carburante, estendendo a tutto il 2023 la possibilità per i datori di lavoro di concedere buoni benzina ai propri dipendenti e reintroducendo il bonus trasporti. Il 14 gennaio il decreto è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale (Serie Generale n.11).

Vediamo i diversi punti del decreto:

  • Il Ministero delle imprese e del made in Italy, ricevute le comunicazioni sui prezzi dei carburanti provvede all’elaborazione dei dati, calcola la media aritmetica, su base regionale e delle province autonome, dei prezzi comunicati e ne cura la pubblicazione sul proprio sito istituzionale. I dati sono pubblicati in formato aperto al fine di consentire la elaborazione di applicazioni informatiche e servizi fruibili anche a mezzo di dispositivi portatili. La frequenza, le modalità e la tempistica delle comunicazioni sono definite con decreto del Ministro delle imprese e del made in Italy da adottarsi entro quindici giorni dalla data di entrata in vigore del decreto carburanti (15 gennaio);
  • gli esercenti l’attività di vendita al pubblico di carburante per autotrazione, compresi quelli  lungo  la  rete  autostradale, entro quindici giorni dalla data di adozione del decreto Ministro delle imprese e del made in Italy adeguano la cartellonistica di pubblicizzazione dei prezzi presso ogni punto vendita con  l’indicazione  della media aritmetica dei prezzi di riferimento su base regionale e delle province autonome;
  • in caso di violazione delle disposizioni si applica la sanzione amministrativa pecuniaria da 500 a 6.000 euro. Dopo la terza violazione, può essere disposta la sospensione dell’attività per un periodo non inferiore a sette giorni e non superiore a novanta giorni;
  • reintrodotta l’accisa mobile per combattere gli aumenti di prezzo. Il  taglio delle accise può essere adottato se il prezzo aumenta, sulla media del precedente bimestre, rispetto al valore di riferimento, espresso in euro. Inoltre si tiene conto dell’eventuale diminuzione nella media del quadrimestre precedente. In sostanza il taglio delle accise viene coperto con l’aumento dell’Iva in seguito all’aumento dei prezzi del carburante;
  • rafforzamento dei collegamenti tra il Garante prezzi e l’Antitrust, per sorvegliare e reprimere sul nascere condotte speculative. Allo stesso fine, si irrobustisce la collaborazione tra Garante e Guardia di Finanza;
  • istituzione di una Commissione di allerta rapida per la sorveglianza dei prezzi finalizzata ad analizzare le ragioni dei turbamenti e definire le iniziative di intervento urgenti. Della Commissione fanno parte, a titolo gratuito, rappresentanti di imprese e associazioni di categoria, ma anche delle Autorità indipendenti competenti per settore, tre esponenti delle associazioni dei consumatori e uno delle Regioni e province autonome;
  • al fine di mitigare l’impatto del caro energia sulle famiglie, in particolare in relazione ai costi di  trasporto  per studenti e lavoratori, viene istituito un fondo pari a 100 milioni di euro per l’anno 2023, finalizzato a riconoscere, un buono da utilizzare per l’acquisto di abbonamenti per i servizi di trasporto pubblico locale, regionale e interregionale ovvero per i servizi di  trasporto ferroviario nazionale. Il valore del buono è pari al 100 per cento della spesa da sostenere per l’acquisto dell’abbonamento e, comunque, non può superare l’importo di 60 euro. Il buono è riconosciuto in favore delle persone fisiche che nell’anno 2022 hanno conseguito un reddito complessivo non superiore a 20.000 euro. Il buono è nominativo, utilizzabile per l’acquisto di un solo abbonamento, non cedibile, non costituisce reddito imponibile del beneficiario e non rileva ai fini del valore dell’indicatore della situazione economica equivalente. Con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze e del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, da adottare entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore del decreto carburanti, sono definite le modalità di presentazione delle domande per il rilascio del buono e di emissione;
  • fino al 31 dicembre 2023, il valore dei buoni benzina ceduti dai datori di lavoro privati ai lavoratori dipendenti, nel limite di 200 euro per lavoratore, non concorre alla formazione del reddito da lavoro dipendente.

Buoni benzina

In sostanza di tratta della proroga di un anno (fino al 31 dicembre 2023) della misura contenuta nel Dl 21/2022 e che terminava il 31 dicembre 2022. Il bonus è previsto per i lavoratori del settore privato, gli studi professionali e i lavoratori autonomi che dispongano di propri dipendenti, quindi esclusi i lavoratori delle pubbliche amministrazioni.

L’Agenzia delle Entrate nella circolare n.27/E (vedi circolare), ha indicato quali sono i datori di lavoro e i lavoratori interessati dal beneficio, le modalità di erogazione e le regole da seguire nel caso in cui siano riconosciuti come premio di risultato.

I punti principali della circolare

Il datore di lavoro non è obbligato ma può volontariamente decidere di dare ai propri dipendenti i buoni benzina, questi possono essere corrisposti da subito, senza preventivi accordi contrattuali. Ne consegue che il lavoratore non deve presentare alcuna domanda per ottenere il buono.

Sui buoni benzina fino a 200 euro, il dipendente non paga alcuna imposta e l’azienda lo deduce interamente dal proprio reddito, un vantaggio per entrambi. Se il dipendente chiede l’erogazione dei premi di risultato in buoni benzina, avrà diritto all’esenzione da imposta sia per il paniere di beni e servizi offerti fino ad un valore di euro 258,23, sia per i buoni benzina per un valore di euro 200. Superati questi importi, verrà applicato il prelievo sostitutivo previsto per i premi di risultato.  

Il buono benzina verrà erogato sotto forma di ticket e utilizzato nei distributori per pagare benzina, gasolio, Gpl o ricaricare auto elettriche. I buoni dovranno essere erogati dalle aziende entro il 31 marzo 2024.  Il lavoratore potrà utilizzarli entro la data di scadenza indicata sul buono.