Bonus trasporti, non è più possibile fare richiesta…per adesso

Il 4 agosto il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali aveva annunciato che a meno di quattro mesi dall’attivazione della piattaforma digitale sono stati oltre 1.875.600  i voucher emessi, per un totale di quasi 95 milioni di euro di beneficio assegnati. Dopo qualche giorno l’accesso alla piattaforma è stato bloccato, ma attenzione: c’è ancora una possibilità.

Grande successo ha ottenuto il Bonus Trasporti 2003, in poco meno di quattro mesi l’importo finanziato (100 milioni di euro) era pressoché esaurito.

Infatti il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, lo scorso 4 agosto, ha comunicato che erano sono stati erogati oltre 1.875.600 di voucher (1.875.605 al 4 agosto), per un totale di quasi 95 milioni di euro di beneficio assegnati (94.466.507,97 €). Il 56% di chi ha chiesto il bonus è under 30, mentre sono 984 le aziende esercenti il trasporto pubblico sul territorio nazionale per le quali è stato emesso almeno un bonus. In cima alla top 20 delle imprese di trasporto per le quali è stato possibile richiedere il Bonus trasporti c’è Trenitalia Spa con 366.939 voucher emessi.

Il Ministero aveva comunicato che al momento dell’esaurimento dei fondi, la possibilità di effettuare la richiesta di nuovi bonus sulla piattaforma verrà temporaneamente disabilitata. Questo è successo dopo qualche giorno. Attenzione perché ci sarà comunque possibile effettuare un nuovo tentativo di richiesta di bonus a partire dalle ore 8 del primo settembre 2023 per usufruire degli eventuali residui generati dal mancato utilizzo di bonus richiesti nel mese di agosto 2023.

Chi può richiedere il Bonus Trasporti a partire dal 1° settembre

Il Bonus è riconosciuto esclusivamente alle persone fisiche che nell’anno 2022 hanno conseguito un reddito complessivo non superiore a 20 mila euro. Attenzione perché il reddito è personale, questo significa che in una famiglia, anche se i genitori superano entrambi i 20mila euro, la domanda per i figli a carico può essere fatta ugualmente.

Il buono può essere pari fino al 100% della spesa da sostenere, nel limite massimo di 60 euro, ed è utilizzabile per l’acquisto di abbonamenti annuali o mensili relativi ai servizi di trasporto pubblico locale, regionale e interregionale ovvero per i servizi di trasporto ferroviario nazionale. Restano esclusi i servizi di prima classe, executive, business, club executive, salotto, premium, working area e business salottino.

Il buono trasporti è nominativo e non cedibile a terzi, inoltre non costituisce reddito imponibile per il beneficiario e non rientra nel calcolo ISEE.

Attenzione, se in famiglia vengono acquistati due abbonamenti (ad es. per i figli) è possibile richiedere due buoni però è necessario fare due domande distinte.

Il portale per ottenere il bonus si trova a questo indirizzo. Per accedere è necessario essere in possesso di SPID o CIE. Bisogna fornire le necessarie dichiarazioni sostitutive di autocertificazione e indicare l’importo del buono richiesto a fronte della spesa prevista, nonché il gestore del servizio di trasporto pubblico. Alla fine del processo si otterrà un codice da mostrare al momento dell’acquisto.

Il buono è spendibile presso un solo gestore dei servizi di trasporto pubblico e deve essere utilizzato entro il mese di emissione presentandolo alle biglietterie del gestore del servizio di trasporto pubblico selezionato; il quale a sua volta accede al portale verificandone la validità. In caso positivo viene subito rilasciato l’abbonamento richiesto e il gestore provvede a registrare sul portale l’utilizzo del buono, indicando l’importo effettivamente fruito dal beneficiario stesso.

Le domande saranno accettate in ordine cronologico fino all’esaurimento dell’importo stanziato (100 milioni) o fino al 31 dicembre 2023.

Ricordiamo che se l’importo dell’abbonamento è superiore ai 60 euro oppure non se ne ha diritto, si può sempre ricorrere, in sede di dichiarazione dei redditi il prossimo anno, alla detrazione del 19% con un limite massimo di 250 euro. L’agevolazione riguarda sia le spese sostenute direttamente, sia per conto dei familiari fiscalmente a carico.